Sono finiti i tempi degli applausi e delle pacche sulle sulle spalle. Adesso siamo nel tempo delle prese di coscienza vere e di quelle di comodo.
Se si fosse in un epoca diversa non ci sarebbe bisogno di puntualizzare la nostra posizione.
Fatti e parole dette in consiglio comunale e pubblicate a mezzo stampa, basterebbero.
Il problema è che purtroppo bisogna tener conto di chi tramite social cerca di diffondere false ipotesi e mina l' operato altrui, nella speranza che qualche credulone abbocchi e faccia massa critica. Fermo restando che sempre nella stessa epoca i creduloni resteranno tali e che gli agitatori "di piazza" cercheranno di virare dove tira il vento in quel momento, “Il paese che vogliamo” ha ritenuto opportuno non mettersi di traverso e "aiutare" l'approvazione del bilancio evitando il conseguente commissariamento.
Le dichiarazioni di voto sono state chiare e la matematica non è un opinione:
• 4 voti favorevoli da quello che rimane della maggioranza, con l’assenza dell’assessore Bacci (Danti, Petrucci M, Ziviani, Petrucci D.);
• 2 voti contrari dal nuovo gruppo “Il Presente per il Futuro” (Formento e Scandagli);
• 1 astenuto del gruppo “Un’altra storia” (Tonarelli)
e noi?
se avessimo votato contro avremmo avuto: 4 voti a favore, 1 astenuto e 5 contrari e di conseguenza “Bilancio provvisorio BOCCIATO”. Non ce la siamo sentita, pur essendo contrari a questo bilancio, di far commissariare subito il Comune e mettere in mano bilancio e definizione delle tariffe e delle imposte al Commissario Prefettizio.
Siamo convinti che l’aver tirato a campare degli ultimi 18 mesi (su poco più di 26 mesi di governo) abbia portato già abbastanza danni al nostro territorio da non meritarsi anche questo ulteriore colpo.
Non è il gruppo “Il paese che vogliamo” che si è frammentato per litigi e prese di posizione in questi due anni e mezzo, non siamo noi che abbiamo messo in crisi TOTALE il regolare iter della macchina amministrativa da ormai più di 6 mesi.
Siamo noi, invece, che ci siamo fatti carico di responsabilità nei confronti di una popolazione che non ha bisogno di capricci istituzionali che si ripercuotono sulla quotidianità. Noi, e di questo ne andiamo fieri, siamo rimasti coesi e coerenti con le linee guida che avevamo espresso nel programma elettorale. A questo punto solo una cosa ci auguriamo … che alle prossime elezioni, se ci saranno, la popolazione si ricordi di quanto successo in questi 26 mesi !
P.S.: da tutto questo ad ipotesi di inciuci c’è la stessa differenza tra chi fomenta per un possibile ritorno a comuni separati e le verità legislative in questo ambito.
Di seguito il servizio di TVL con la dichiarazione del nostro Davide Costa.