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Scuolabus Val Sestaione: le nostre riflessioni

  • Immagine del redattore: Simone Ferrari
    Simone Ferrari
  • 12 ott 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Lo scorso 26 settembre il nostro consigliere Leonardo Corsini è stato invitato a un incontro tra i genitori dei bambini dell’infanzia di Pian degli Ontani e l’Amministrazione per capire come risolvere alcuni problemi sul trasporto per e dalla scuola.

Come sapete, dallo scorso anno la scuola dell’infanzia di Pian degli Ontani è stata trasferita a Cutigliano e l’Amministrazione si è fatta carico del trasporto dei nostri concittadini più piccoli. Lo scorso anno questo servizio è stato fatto utilizzando lo scuolabus. Quest’anno il dipendente comunale addetto alla guida si è infortunato e l’Amministrazione l’8 settembre ha comunicato alle famiglie che il trasporto non si sarebbe più svolto in economia ma utilizzando gli autobus di linea.

Questa decisione ha messo in allarme le famiglie sia perché i bambini sono piccoli e non abituati a prendere mezzi pubblici, sia perché il tragitto di rientro dalle scuole a Pian degli Ontani/Pian di Novello presenta due difficoltà: - l’ultimo autobus che parte da Cutigliano e che ha una coincidenza per la Val Sestaione è alle 15.20, ovvero 1 ora e 10 minuti prima della fine dell’orario scolastico. E questo, oltre a determinare una nuova organizzazione familiare, ha delle evidenti ripercussioni dal punto di vista pedagogico; - l’autobus delle 15.20 che arriva da Cutigliano si ferma a Ponte Sestaione alle 15.28, mentre l’autobus che va a Pian degli Ontani/Pian di Novello parte alle 15.45 lasciando a terra i bambini per circa 17 minuti, determinando rischi e pericoli per gli stessi e grandi responsabilità per l’accompagnatrice.

All’incontro è stato spiegato che l’affidamento completo del servizio di trasporto scolastico, oggi svolto in parte in economia, non può essere dato in toto a ditte esterne perché il bilancio non lo consente ed è quindi stato deciso di utilizzare il trasporto pubblico locale.

Noi non siamo d’accordo: capiamo i problemi gestionali e sappiamo bene che i bambini dell’infanzia di Pianosinatico, Melo e Rivoreta non hanno uno scuolabus. Però crediamo che se c’è un ingiustizia da una parte non si sia autorizzati a farla anche dall’altra. Quindi chiediamo al Comune di rivalutare la situazione, prendendo in esame anche altre opzioni.

Per il momento e per tamponare il problema di Pian degli Ontani, abbiamo saputo che il costo per il solo servizio di rientro per i bambini dell’infanzia della Val Sestaione effettuato da una ditta esterna potrebbe aggirarsi sui 110 euro al giorno e che potrebbe essere effettuato anche solo fino a dicembre, in attesa del possibile rientro del dipendente comunale che ha svolto il servizio fino allo scorso anno. Sappiamo che non è la soluzione definitiva, sappiamo che il costo non è banale, sappiamo che altri nostri piccolissimi concittadini e le loro famiglie vivono lo stesso disagio. Però vorremmo evitare che il disservizio si allarghi a macchia d’olio.

Quindi chiediamo all'Amministrazione di perseguire questa strada e di iniziare a lavorare per affrontare in modo definitivo ed equo il problema per il prossimo anno scolastico.

“Oltre al disagio delle famiglie che ben comprendiamo - spiegano Leonardo Corsini e Simone Ferrari, della lista civica “Il paese che vogliamo” - c’è un tema che non possiamo non sottolineare. Ovvero che da quando sono cambiate le regole, le famiglie hanno deciso di rinunciare al servizio. Determinando il fallimento delle scelte dell’Amministrazione, sia per la decisione di togliere il servizio fornito in economia, che per l’alternativa proposta di utilizzare il trasporto pubblico locale. Soluzione che gli stessi genitori hanno capito non essere adeguata alla situazione dei loro figli”.

“Venendo alla questione economica - concludono Corsini e Ferrari - capiamo che ci possano essere difficoltà legate al bilancio. E’ anche vero che dall’estate a oggi l’acqua dell’ex territorio di Abetone (poi ceduta a Gaia il 29 settembre) è costata al Comune di Abetone Cutigliano 25.500 euro: 6.500 euro per il parere legale dell’avvocato e 19mila euro per l’acquisto di acqua potabile per far fronte all’emergenza idrica. Tutte spese che l’ente pubblico avrebbe potuto evitare se la decisione di cedere l’acqua dell’ex territorio di Abetone fosse arrivata sei mesi fa”.

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